domenica 8 gennaio 2012

Cristo si è fermato a eboli


Levi, lasciato Grassano, prima tappa del suo confino, racconta di essere giunto a Gagliano in un pomeriggio di agosto accompagnato da "due rappresentanti dello Stato, dalle bande rosse ai pantaloni e dalle facce inespressive" provando un grande dispiacere per aver dovuto dire addio a quelle terre.
Arrivato a Gagliano egli viene "scaricato e consegnato al segretario comunale" e, dopo essere stato presentato al podestà Magalone e al brigadiere, rimane solo in mezzo alla strada. Per Levi, il primo impatto è molto brusco: una prima occhiata lo convince che i tre anni di confino che avrebbe dovuto trascorrere in quel luogo sarebbero stati molto lunghi e oziosi e l'immagine del paese, così chiuso e sperduto, suggeriscono subito alla sua mente l'idea della morte.
Dopo aver osservato il paese egli si avvia verso quello che sarà il suo primo alloggio indirizzato dal segretario la cui cognata, rimasta vedova, aveva una camera che affittava ai rari viandanti di passaggio e che si trovava a pochi passi dal municipio. Dalla vedova verrà in seguito a conoscenza di molte cose riguardo al luogo e alla gente che abita il paese.

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