giovedì 5 gennaio 2012

Cent'anni di solitudine


Cent’anni di storia della famiglia Buendìa, tra generazioni di Aureliani, Arcadi e Remedios, e vite piene di solitudine.
Cercando informazioni sulla vita di Marquez, ho finalmente scoperto che questo genere letterario, simile a quello dell’Allende che già conoscevo, ha un nome preciso e molto azzeccato: realismo magico. Infatti la storia prende in alcuni momenti un realismo che ti fa veramente pensare che sia qualcosa accaduto veramente, e all’improvviso ecco che spunta un fantasma, o qualcuno ha una visione profetica, insomma vengono inseriti elementi soprannaturali, ma in un certo senso plausibilissimi.
A parte questo, erano anni che aspettavo di leggere questo libro! Da quando con La casa degli spiriti scoprii la letteratura sudamericana, questo titolo mi attirava irrimediabilmente. Però, non so dire bene perché, finora l’avevo sempre evitato. Forse mi aveva scoraggiato il commento di un’amica (“sì, bello, ma tutti i personaggi si confondono, perché si chiamano tutti allo stesso modo!”), non saprei, fatto sta che finalmente grazie a qualche sfida e a uno sconto finalmente l’ho letto!
Molto molto bello, anche se molto triste. E’ impregnato un po’ di quel senso di ineluttabilità del destino che fa fremere per l’ingiustizia e allo stesso tempo sentire impotenti, e il tutto sfocia alla fine

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