« Titiro, tu riposando alla cupola vasta di un faggio, mediti un canto silvestre sulla sampogna leggera; noi lasciamo i confini, lasciamo le dolci campagne, noi fuggiamo la patria; ... » | |
(Virgilio, Bucoliche, I, 1-4.) |
“Bucoliche" deriva dal greco Βουκολικά (da βούκολος = pastore,mandriano, bovaro); sono state definite anche ἔκλογαι, Egloghe, ovvero “poesie scelte”. Esse furono il primo frutto della poesia di Virgilio, ma, nello stesso tempo, possono essere considerate la trasformazione in linguaggio poetico dei precetti di vita appresi dalla scuola epicurea di Napoli.
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